Abbazia di Thelema e Aleister Crowley

Abbazia di Thelema e Aleister Crowley

Abbazia di Thelema e Aleister Crowley

Abbazia di Thelema a Cefalù, luogo in cui Aleister Crowley si trasferì negli anni ’20 per praticare la propria arte occulta

L’Abbazia di Thelema, nota anche con il nome inglese Thelema Abbey, è una villa abbandonata situata nel comune di Cefalù, in Sicilia. L’edificio venne scelto dall’occultista Aleister Crowley come tempio e luogo centrale di irradiazione del culto della sua comunità di fedeli seguaci per mettere in pratica le dottrine del Thélema.

Crowley era membro della famosa Golden Dawn e scelta l’Abbazia per mettere in pratica gli insegnamenti del Libro della Legge ovvero il testo profetico ricevuto da Crowley nel 1904 dal suo Santo Angelo Custode a Il Cairo. Il luogo voluto dall’occultista, Villa Santa Barbara di Cefalù presa in affitto dal Barone Carlo La Calce, era il luogo ideale per fondare una comunità spirituale archetipica basata sulla omonima che François Rabelais nel Cinquecento aveva fatto erigere a uno dei suoi più celebri personaggi, nel Gargantua e Pantagruele.

All’Abbazia di Thelema, Aleister Crowley trascorse gli anni fondamentali della sua esistenza lavorando sull’arte erotica e muratoria. Cafalù, paese bucolico e dall’esistenza semplice e rurale, divenne un luogo di ritrovo per molti simpatizzanti delle pratiche esoteriche e dell’amore libero.

Com’era l’Abbazia di Thelema?

Proprio la “magia Sexualis” dell’Ordo Templi Orientis fu una delle pratiche più frequenti presso l’Abbazia che Crowley avrebbe voluto fosse una dimora barocca con colonne, cupole e vetrate ma nei fatti si limitò ad una casa squadrata.

Sulle pareti della dimora erano riassunti i punti chiari della teoria crowleyana attraverso dipinti. L’occultista aveva rimosso le porte interne così da creare un unico locale in cui le persone potevano girare liberamente nude e praticare liberamente il sesso.

La stanza d’ingresso presentava al centro un altare a sette lati dove capeggiava un libro e candele. Nella sala vi erano anche due troni, in uno sedeva l’occultista (ad est) e nell’altro (posto verso Ovest) sedeva Leah Faesi, la sua concubina mentre in altri punti della stanza si trovavano altri quattro sgabelli triangolari.

Sul pavimento presentava una stella cinque punti iscritta in una circonferenza e di fronte all’altare era presente un braciere sacrificale.

Il Culto di Seth

Uno degli obiettivi di Crowley era far rivivere l’antico culto di Seth, divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto che divenne Satana.

La fine dell’Abbazia di Thelema

L’avvento del fascismo e la morte di un ragazzo inglese, Raoul Loveday, studente universitario di Oxford di 23 anni, all’interno dell’Abbazia, portò all’espulsione di Crowley dall’Italia, nel 1923, dall’allora prefetto di Palermo in quanto “soggetto non desiderato” e considerato una spia inglese e alla fine dell’esperienza dell’Abbazia. Da Cefalù, Crowley si rifugiò a Tunisi dove continuò i suoi studi per poi morire a Brighton il 1° dicembre 1947.

Com’è l’Abbazia di Thelema oggi?

Dopo l’addio da parte dell’occultista britannico la Villa cadde in un periodo di oblio gli abitanti della dimora decisero di vendere i materiali in essa contenuti tra cui una scatola contenente alcune diapositive in vetro a doppia immagine che, guardate con uno stereoscopio, consentivano la visione in rilievo di alcuno scatti fatti dallo stesso occultista durante la sua scalata al K2. Altre immagini presenti erano state catturare da Jacot Guillarmod (Secondo alcune informazioni le immagini sono in custodia in attesa che venga realizzato un museo sull’Abbazia).

Qualche decennio più tardi, non venne visitata dal giornalista e regista californiano, Kenneth Anger. Nei primi anni ’50 Anger si interessa di magia entrando a far parte del gruppo di Jack Parsons avvicinandosi a Crowley. Proprio l’interesse vesto Aleister, portò Kenneth a visitare, 1955, l’Abbazia di Thelema prendendono una parte in affitto e realizzando, assieme al sessuologo Alfred Kinsey ed al fotografo-scrittore Fosco Maraini, un documentario, ispirato al tempio di Crowley, intitolato “La cupola del piacere”.

Il trio realizzò anche la riproduzione fotografica dei dipinti voluti da Crowley e che all’epoca vennero ricoperti in quanto raffiguranti immagini hot e non ben accettati dalle autorità ecclesiastiche dell’epoca. Proprio Anger fu artefice dell’eliminazione della calce che ricopriva gli affreschi in olio presenti sulle pareti dell’Abbazia utilizzando una mistura di acqua e acido cloridrico. Proprio i lavori del giornalista californiano portarono alla scoperta del “cerchio magico” presente sul pavimento in corrispondenza della zona in cui venivano svolti i riti.

Nel 1968 Robert De Grimston Moore, membro di spicco della setta The Process fece visita dall’Abbazia di Thelema e sviluppò l’idea, mai concretizzata, di ridare vita alla casa di crowleyana e nello stesso anno la compagnia teatrale Living Theatre, in preparazione di Paradise Now, si recò alla Abbazia in cerca di informazione sul periodo in cui vi soggiorno Crowley ma senza ottenere particolare supporto dalla popolazione locale.

Nel 1974 fu la volta di Jimmy Page dei Led Zeppelin a far visita alla dimora siciliana di Crowley.

Nel dicembre del 1990 l’Assessore Turi Lombardo firmò un decreto di vincolo per l’edificio ritenuto d’interesse artistico e sette anni dopo si svolse il convegno “Un mago a Cefalù. Aleister Crowley e il suo soggiorno in Sicilia”.

Roberto Negrini si disse interessato, attraverso la “Fondazione Crowley” e i l direttore del Centro Studi Nuove Religioni Massimo Introvigne, il professore J. Gordon Melton dell’Università di S. Barbara in California e il Prof. Eileen Barker della London School of Economics si dissero interessati al recupero dell’Abbazia.

Kennet Anger tornò aCefalù nel giugno del 2004 assieme Elio Gelmini, operatore cinematografico, per un documentario sulla attività svolta durante il suo primo soggiorno. 

Nel luglio del 2008 si tenne il convegno “Crowley e il mistero di Cefalù” e nel 2011 fu la volta del convegno nazionale dal titolo “Crowleyana” entrambe mirati a riattivare l’Abbazia da un punto di vista storico e culturale.

Nel 2010 la villa è stata messa in vendita ma senza esito. Chi si reca oggi all’Abbazia di Thelema, però, può trova ben poco del luogo esoterico dell’epoca crowleyana in quanto il luogo è stato vandalizzato.

È però ancora visibile il motto della Bestia 666 (come amava farsi chiamare Crowley) “Fa ciò che vuoi” che sovrasta l’abbazia, autentico inno all’esistenza ideale dell’occultista britannico.